Il Business Continuity Plan è un documento di fondamentale importanza per tutte quelle aziende che vogliono arrivare preparate in caso di eventi che possano interrompere la continuità produttiva.
Questo piano è in grado di garantire la sicurezza dell’azienda e di tutti i dati in suo possesso, identificando tutte le attività chiave che devono essere ripristinate e tutte le azioni da mettere in atto in caso di emergenza.
Grazie a questo documento, l’azienda ridurrà di molto gli eventuali danni, mantenendo al sicuro tutti i dati sensibili dei dipendenti, ma anche di clienti e stakeholders.
Per comprendere al meglio l’importanza del Business Continuity Plan, in questo articolo vedremo:
A cosa serve un Business Continuity Plan
Un Business Continuity Plan è un documento strategico che elenca i passaggi che un’azienda deve compiere per mantenere una continuità operativa nel caso di interruzioni del lavoro.
Questo piano è in grado di definire il protocollo da adottare per ripristinare in maniera rapida e coordinata le funzionalità aziendali. Il Business Continuity Plan permette a un’impresa di tornare a lavorare in poco tempo in caso di crisi, come può essere un incendio o un allagamento, ma anche dopo falle informatiche e attacchi hacker.
Il piano è in grado non solo, come dice il nome stesso, di mantenere la continuità operativa di un’azienda, ma anche proteggere i propri dati sensibili, quelli dei clienti, di eventuali stakeholders e di ridurre i costi che potrebbe comportare una completa interruzione dell’attività produttiva.
Avere un Business Continuity Plan in azienda, aggiornato regolarmente, permette di valutare in maniera ponderata i rischi, definendo tutte le procedure da mettere in atto in caso di crisi e identificando i responsabili dell’attuazione.
Perché è importante un Business Continuity Plan
Il Business Continuity Plan è un documento fondamentale per tutte quelle aziende che vogliono affrontare in maniera corretta e ponderata le azioni da intraprendere nel caso di emergenze. È importante perché permette a qualsiasi tipo di impresa di riuscire a contenere perdite e danni derivanti da un eventuale blocco della produzione o nell’erogazione dei servizi.
Un’organizzazione deve essere ben consapevole dei rischi e dei danni che un’interruzione della produttività può arrecargli, come, ad esempio, la perdita di dati importanti. La continuità operativa è poi un elemento che non interessa più solo le grandi aziende, ma anche le PMI italiane, che hanno interesse nel proteggersi da eventuali rischi esterni, in particolar modo in un periodo in cui l’IT è un investimento da fare e, soprattutto, da proteggere.
Il Business Continuity Plan permette di tenere sotto controllo non solo l’infrastruttura IT, ma anche i centralini e le stampanti. Un’azienda che si avvale di questo documento, sarà, inoltre, più competitiva sul mercato, offrendo maggior fiducia e sicurezza a clienti e a tutti quei soggetti che hanno interessi nell’azienda.
È importante ricordare come questo piano dovrà sempre essere allineato anche con tutte le iniziative previste nel Disaster Recovery.
Caratteristiche principali di un piano di Business Continuity efficace
Affinché un Business Continuity Plan risulti efficace deve avere tutta una serie di elementi in grado di dare una risposta adeguata e rapida a livello strategico, tattico e operativo,
in caso di interruzioni di produzione o di erogazione di servizi.
Il documento dovrà essere completo in ogni sua parte, semplice da consultare e da comprendere, riuscendo a garantire continuità a tutte quelle attività che verranno definite chiave per l’azienda. In questo modo, i tempi di inattività andranno a ridursi, diminuendo i costi ed eventuali ripercussioni sulla reputazione dell’impresa.
Dovrà definire in maniera chiara i responsabili dell’attuazione del piano e tutte le azioni che si dovranno intraprendere nel caso dovesse insorgere un’emergenza di qualsiasi tipo. Sarà poi di fondamentale importanza che vengano definiti anche gli obiettivi da raggiungere identificandoli, di volta in volta, in base ai settori aziendali che possono essere colpiti.
Il testo dovrà essere sempre aggiornato con regolarità e dovrà essere adattato alle esigenze dell’azienda, ma anche al contesto esterno in cui andrà ad applicarsi.
Come si definisce un Business Continuity Plan
Come abbiamo visto, il Business Continuity Plan deve essere efficiente in tutte le sue parti, strategiche, tattiche e operative, in modo da ridurre al minimo il blocco aziendale.
Possono esistere diverse tipologie di questo documento, come:
- Business Continuity Plan di emergenza, in grado di far fronte a tutti quegli eventi che richiedono una risposta immediata. Tra questi ricordiamo interruzioni improvvise di produzione o servizi, ma anche incidenti.
- Business Continuity Plan di recupero in emergenza, in grado di mantenere la continuità operativa delle attività chiave in caso di interruzioni di produttività a breve termine.
- Business Continuity Plan di continuità operativa, dove vengono elencate tutte le azioni da attuare in caso di interruzioni prolungate.
- Business Continuity Plan di recupero del sito di emergenza, in grado di mettere subito a disposizione un Backup per continuare a lavorare. Questo si applica soprattutto in caso di calamità naturali o lunghe interruzioni.
- Business Continuity Plan di continuità del personale, che garantisce il personale più importante e disponibile che può lavorare anche durante le emergenze.
Business Continuity Plan esempio
In un Business Continuity Plan efficace bisogna sempre tenere in considerazione che un’impresa dovrà avere sempre accesso ai programmi e alle applicazioni al di là di eventuali guasti. Inoltre, è di fondamentale importanza permettere la funzionalità dei processi durante un’interruzione.
Detto ciò come si realizza questo piano? La prima cosa da fare è quella sicuramente di mettere in chiaro quali sono gli obiettivi del documento. Ognuno di essi, poi, dovrà aver ben evidenziato la meta da raggiungere.
Una volta che tutti gli obiettivi sono stati identificati sarà cruciale formare i dipendenti, selezionando i referenti. Tra questi ci saranno per ogni unità di business: il Business Continuity Manager, il suo vice e un assistente amministrativo.
Si dovranno chiarire quali sono i rischi, operativi, fisici e finanziari, che l’azienda potrà incontrare e quale impatto e conseguenze ognuno di essi avrebbe sulla continuità produttiva.
Una volta definito tutto ciò, si potrà creare il piano operativo vero e proprio con al suo interno tutte le singole strategie che bisognerà adottare in caso di eventi avversi e tutti gli step da attuare per tornare alla piena operatività.
Da non dimenticare, poi, di aggiornare, almeno una volta l’anno, il piano coinvolgendo tutto lo staff nelle eventuali modifiche apportate.