La crittografia è uno degli elementi chiave per proteggere la riservatezza e l’integrità delle informazioni sensibili trasmesse e archiviate online. Essa, infatti, permette che i dati siano resi illeggibili agli occhi di chi non è autorizzato, a meno che non disponga della chiave corretta per decifrarli.
Viviamo in un mondo sempre più connesso, dove i nostri dati sono inseriti, con la nostra autorizzazione, in tantissimi database. Affinché le informazioni siano sempre protette, integre e autentiche, le aziende devono mettere in campo tutte le strategie per evitare di esporle a minacce e perdere poi la fiducia da parte degli utenti.
Investire in crittografia e sicurezza dei dati diventa, quindi, fondamentale per mantenere alta la reputazione della propria organizzazione.
Per approfondire l’argomento, in questo articolo vedremo:
Cosa si intende per crittografia in informatica
La crittografia in informatica è un processo di trasformazione dei dati in un formato illeggibile al fine di proteggere la loro riservatezza e sicurezza durante la trasmissione. Generalmente è basato su algoritmi matematici, a volte molto complessi, per codificare le informazioni in modo che possano essere lette solo da chi possiede la chiave di decodifica corretta.
La crittografia viene ampiamente utilizzata per proteggere le comunicazioni online, come transazioni finanziarie, messaggi e-mail e dati sensibili memorizzati su dispositivi digitali. Risulta quindi essere un processo fondamentale per garantire la privacy e la sicurezza delle informazioni personali e aziendali, proteggendo i dati da accessi non autorizzati
Crittografia simmetrica e asimmetrica in informatica
La crittografia simmetrica e asimmetrica sono due approcci utilizzati in informatica per proteggere la riservatezza e la sicurezza dei dati. Da una parte la crittografia simmetrica coinvolge l’utilizzo di una singola chiave condivisa tra mittente e destinatario, mentre dall’altra la crittografia asimmetrica coinvolge l’utilizzo di due chiavi complementari: una chiave pubblica, che può essere distribuita liberamente, e una chiave privata, che è nota solo al proprietario.
Queste due forme di crittografia sono entrambe molto utilizzate, con la crittografia simmetrica che è preferita per la sua velocità ed efficienza, mentre la crittografia asimmetrica è utilizzata per applicazioni in cui la sicurezza deve essere massima.
Vediamole nel dettaglio.
Crittografia simmetrica
La crittografia simmetrica è un metodo di crittografia in cui sia la cifratura che la decifrazione dei dati vengono eseguite utilizzando la stessa chiave segreta. Quest’ultima è utilizzata sia da chi invia le informazioni per cifrarle, che dal destinatario per decifrarle nel momento in cui le riceve.
L’algoritmo di crittografia applica, per creare il testo cifrato, una trasformazione matematica ai dati originali utilizzando la chiave segreta. Il destinatario può quindi applicare lo stesso algoritmo di crittografia e la chiave segreta per invertire la trasformazione e ripristinare i dati originali.
Questa tipologia di crittografia è più veloce ed efficiente, rispetto alla crittografia asimmetrica, ma pone il rischio di dover condividere una chiave segreta con un’altra persona. Ciò si traduce nella necessità di avere un sistema affidabile per la distribuzione delle chiavi che non deve essere vulnerabile ad attacchi esterni o intercettazioni.
Crittografia asimmetrica
Nella crittografia asimmetrica, ogni utente ha una coppia di chiavi uniche: una chiave pubblica, che è disponibile per tutti, e una chiave privata, che è conosciuta solo dall’utente stesso. La chiave pubblica viene utilizzata per cifrare i dati prima della trasmissione, mentre la chiave privata viene utilizzata per decifrarli una volta ricevuti.
La crittografia asimmetrica è utilizzata per garantire la riservatezza e l’integrità delle comunicazioni, in particolare nella posta elettronica sicura, nelle transazioni finanziarie online e nell’autenticazione degli utenti. Essa offre un’alternativa sicura alla crittografia simmetrica, perché va a risolvere il problema della distribuzione sicura delle chiavi segrete.
Come la crittografia migliora la resistenza agli attacchi
La crittografia è in grado di proteggere i dati rendendoli illeggibili agli occhi di persone non autorizzate, anche nel caso in cui riescano ad accedere, ad esempio, alla banca dati. Questo vuol dire che se un hacker riesce a intercettare o acquisire i dati, non sarà in grado di comprenderli senza la chiave corretta per decifrarli.
Questo metodo di sicurezza garantisce, inoltre, l’integrità dei dati, non permettendo ai malintenzionati di modificare o manipolare le informazioni durante la trasmissione. Utilizzando, ad esempio, firme digitali o hash crittografici, è possibile verificare se i dati sono stati alterati in modo non autorizzato.
Anche l’autenticità dei dati è protetta dalla crittografia: le parti, infatti, possono verificare facilmente l’identità del mittente, capendo così se i dati arrivano da una fonte attendibile o meno.
Proteggere la privacy è la riservatezza delle informazioni personali è cruciale. In questo la crittografia viene in aiuto, impedendo a terzi di accedere o spiare le comunicazioni o i dati sensibili. Solo così le aziende possono mantenere la fiducia dei propri clienti e rispettare tutte le normative sulla privacy.